Luigi è in pensione da qualche anno, e potrebbe di certo godersi il meritato risposo. Però appartiene a quella vecchia scuola di instancabili che nella vita non si fermano mai, nonostante i suoi molteplici acciacchi. Mi racconta di quella volta in cui se l’è vista brutta, dei vari problemi di salute che si porta addosso, del suo cuore che va così così e delle sigarette che ha dovuto buttare via. Mi racconta di quanto ama il suo quartiere e la sua famiglia, di quanto è legato ai suoi nipotini e a Napoli, che gli piacerebbe vedere migliore e più pulita.
E’ presidente di un’associazione (Capemò) ed è un volontario per la sua città. Ogni giorno si arma di scopa e paletta e cerca di fare la differenza, esponendosi in prima persona, mettendoci la faccia e le braccia.
E gli altri? Beh c’è chi lo incoraggia e pure chi lo critica. I commercianti gli offrono supporto e il quartiere gli vuole bene. Purtroppo però i soliti incivili rendono spesso vano il lavoro di un’intera mattinata (infatti già mentre parliamo vedo alcuni incivili gettare rifiuti a terra, ma non ho il coraggio di dirglielo).
Luigi non si è mai arreso. Ma nonostante tutto riesce ancora a restarci male ogni volta. Proprio niente è mai riuscito a fermare il suo entusiasmo.
Grazie Luigi per l’intervista e per quello che fai, la gente perbene sta dalla tua parte.
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Luigi:
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