La sposa triste

Oh sweet thing, sweet thing my, my sweet thing And I shall drive my chariot streets and cry Hey, it’s me, I`m dynamite And I don’t know why

(Van Morrison, Sweet thing)

Considerate di essere in un hotel irlandese. E` il vostro primo giorno, avete la cravatta, la camicia bianca, e una decina di vecchi irlandesi bavosi che gocciolano zuppa dal mento che aspettano di essere serviti. Considerate di capire la metà di quello che vi stanno dicendo. Considerate camere luride e moquette bagnata e materassi gettati come cadaveri lungo le scale di emergenza e angoli lerci come orinatoi per cani e cinque piani da pulire. Considerate di esservi trascinati un carrello pieno di vassoi straripanti di piatti e vettovaglie sporche contenenti carcasse di animali stuzzicate fino all`osso e fuori la pioggia che batte incessante sulle macchine nuove con la guida a destra.
Considerate una sposa felice. E` il suo momento, il suo ricevimento, il giorno più felice della sua vita è finalmente arrivato. Gli invitati sono già lì e sono già belli brilli e affamati e si spostano da una sala all`altra lasciandosi dietro una scia di bicchieri vuoti. Tutti festeggiano, compreso un prete ballerino che con inaspettata destrezza interpreta volteggiando una nota canzone pop del momento. In sala ci sono I camerieri tra cui un italiano che non capisce bene l`inglese e non fa altro che rubare caramelle scoppiettanti di Halloween ai bambini distratti che si danno alla pazza gioia.
Considerate ora questa sposa sempre più triste: lui non è ancora arrivato, forse si sarà perso. Consideratela ora disperata che va avanti e indietro imprecante e minacciosa. Consideratela ora piangente all`interno di un cerchio di fazzoletti appallottolati intrisi di lacrime e muco, e considerate quel suddetto cameriere italiano che le si avvicina divertito e frizzante con una pila di bicchieri barcollanti e sporchi e con la bocca spalancata per sentire meglio il frizzicorio delle caramelle rubate al bambino biondo del tavolo 4.
La sposa piange, farfuglia singhiozzando parole incomprensibili, ma le lacrime no, non hanno accento. Affonda le dita nell`abito bianco. L`italiano strano le dice che va tutto bene, che lui arriverà, che è italiano, che non parla bene inglese, che è proprio una bella festa, che non capisce perchè bevono tutto quel tè e caffè solubile, che in italia è migliore. Le racconta di come è bello il tempo a Napoli, di come è buona la pizza, della calorositá delle persone, che di lavoro ce n`è poco e che, anche se non gli importa più di tanto, Cavani ha segnato tre gol alla Lazio. Lei lo guarda attraverso gli occhiali, gli dice che non parla una sola parola di italiano, gli dice “I love Italy”, le risponde che è il posto più bello del mondo ma che come il suo sposo, il lavoro a Napoli non è mai arrivato.

E` proprio una bella festa! indica al bambino biondo del tavolo 4

Alcuni cinquantenni ubriachi, compreso il prete ballerino, si dirigono barcollando verso l`uscita proprio come quegli stessi bicchieri sporchi e barcollanti da cui hanno bevuto e che li hanno ridotti in quello stato.
L`italiano è pensieroso: Il suo turno è finito da 10 minuti, ha lavorato per 9 ore consecutive, ma sta ancora pulendo gli ultimi bicchieri. Ed ecco arrivare la sua sposa triste: esplode dalle casse della sala da ballo come un proiettile che va annegando, tagliente, doloroso ,penetrante nel giusto centro dei bicchieri mezzi vuoti dal bordo unto di grasso di pollo e rossetto . Van Morrison gli sembra più arrabbiato del solito e lo lascia ipnotizato dai pensieri e dai ricordi. Di quel tipo che bisognerebbe cancellare per sempre dalla mente, perchè alcuni dI essi fanno troppo male, e non sempre vale la pena di tornare nel passato.
Considerate l`unica cosa che volete fare, l`unica cosa che vi riesce bene, l`unica cosa per cui vi sentite davvero apprezzati e guardatevi adesso.
E` stata proprio una bella festa! indica al bambino biondo del tavolo 4, mentre gli frega le sue ultime caramelle avviandosi verso l`uscita pensieroso e frizzante in cerca di una sigaretta…


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