-Sei in fila?
-No ma c’è qualcuno dentro
-Ok
-Lo conosci quel tipo che fa le foto ai bagni?
-Mh?
-E’ che hai le Converse nere e…aah scusa, c’è un tizio che su Facebook fa le foto ai bagni…
-Eheheh mi pare di averlo sentito…
-E’ libero!
-Ah grazie
Non riesco più a starmene tranquillo. Vedo Bagni pubblici ovunque. Le persone mi fermano, mi riconoscono, mi fanno domande, mi stringono la mano, mi dicono “hey anche io volevo pubblicare la foto di un bagno l’altra volta” ma poi non lo fanno. Entro da qualche parte e la musica smette di suonare, e il più delle volte Patti Smith improvvisamente apprezzata da tutti, protesta col suo silenzio. Tutti vogliono che anche il loro cesso sia online. Tutti vogliono risposte da me che invece mi sento un cavaliere errante che combatte una causa persa in partenza: i miei non sono né mulini nè draghi, ma cessi nascosti da porte scricchiolanti, cessi sotterranei, cessi sorvegliati e ghettizzati. Un po’ come si sente la maggior parte di noi.
Sono un fenomeno passeggero. La mia connessione va’ e viene. Ho una perenne emicrania e soffro di ogni cosa finisca per –fobia.
Insomma: Dio è morto, Marx è morto, e io mi sento poco bene. I bagni pubblici resteranno lerci e i bagni pubblici a pagamento avranno sempre di più il controllo totale sulle nostre vite e sulle nostre abitudini. Quindi rassegnatevi, tirate lo sciacquone e chiudete bene la porta alle vostre spalle…