Mariarita Renatti, l’artista con la Bic

Quando l’arte incontra la semplicità di spirito di una giovane artista quello che ne esce è un qualcosa di incredibile ed immediato, come i lavori di Mariarita Renatti: l’artista che ridisegna il mondo e i suoi abitanti attraverso la penna…Bic. In questo mondo parallelo le pose, gli sguardi, gli oggetti  prendono forme nuove in realtà immaginarie eppure non troppo distanti da questa. I fondi scuri colorati con pazienza al ritmo ossessivo della penna, esaltano e fungono da palcoscenico ai personaggi cari all’autrice, che se ne stanno quieti nel loro mondo, che sembra apparire placido ed eterno.

Introduci te stessa
frequento attualmente l'accademia di belle arti a Napoli, al corso di pittura, dove nel corso degli anni, ho sperimentato diverse tecniche fra cui la pittura ad olio, disegno a carboncino e l'incisione, che tutt'ora seguo con molto interesse, il mio Maestro Aniello Scotto, pittore e incisore, mi ha "guidato" nel corso del mio percorso artistico,

Che intendi per "guidato" ?
grazie al quale ho maturato il mio linguaggio. Da pochi anni ho maturato una tecnica che mi ha affascinato fin da subito; penna su tela.

In cosa consiste questa tecnica e come ti è venuta in mente?
in pratica attraverso un intelaiatura creata con i segni, riproduco la figura, il soggetto che precedentemente ho fotografato, il più delle volte il fondo lo rendo totalmente nero, come si trattasse di sogni, ho iniziato ad utilizzarla per caso, creando piccoli bozzetti destinati all'incisione.

Quali sono i tuoi soggetti?
prevalentemente donne, mia madre mia nonna, e persone di cui conosco storie di vita.

E cosa ti piace raccontare di loro?
quello che hanno da dirmi, quello che le rende come sono, io cerco solo di renderle come io vorrei.

Cosa diventano i tuoi soggetti man mano che vengono disegnati?
divengono realtà parallele, ciò che desidererebbero essere, e che non hanno il coraggio, nella realtà , di svelare ..cerco di trasformarli in sogni, di valorizzale le vite di ognuno, con i loro desideri e le loro paure.

Realtà parallele in cui rifugiarsi?
più o meno.. in una realtà che non considerano.

Com'è la tua realtà parallela quando disegni e in cosa si differenzia da quella che vediamo?
la mia realtà parallela non esiste… è quanto vivo ed è racchiuso tutto li, ho la fortuna di riuscire a esprimere il mio mondo attraverso la mia arte, ciò di cui "Mi nutro" e ciò che mi rende "viva".

Quanto impieghi a ideare un lavoro? è il frutto di un ispirazione o è un processo ben meditato?
è un lavoro lungo , ci metto dai 15 ai 20 giorni in media, non tanto per il soggetto, ma a causa del fondo, realizzato tutto con dei tratti incrociati, una pazzia insomma!.

Quindi tra ideazione e realizzazione passano 20 giorni
si, e nelle ore notturne in particolare, quando il silenzio sposa perfettamente la "musica" creata attraverso i tratti ossessivi della biro.

Perché le Bic? Quante ne usi per un lavoro?
utilizzo la Bic perché è stata la prima con cui ho iniziato, per caso, ne uso una quarantina più o meno, a seconda del fondo più meno scuro che realizzo.

Cosa ne fai dopo delle penne usate?
le conservo tutte e ho un’idea per la prossima personale su cosa farne, ma sarà una sorpresa!.

Quando è nato il tuo desiderio (o esigenza) di esprimerti attraverso il disegno?
l'esigenza di disegnare l'ho avuta fin da piccola, e dico esigenza perché così costruivo il mio mondo…e ci stavo bene, e tutt'ora è così.

Qual è l’artista in cui ti rivedi maggiormente
in realtà non ne ho uno in particolare, ad ispirarmi sono un pò le varie cose che mi circondano, e il mio Maestro Aniello Scotto che ho nominato prima, apprezzo molto la sua arte e i suoi fondi scuri.

Che cos’è l’arte?
l'arte è emozione, sogni, desideri… sensibilità, ti arricchisce e ti svela la meraviglia del mondo interiore.

Tu sei di Torre del Greco, che città è, e in cosa si differenzia da Napoli?
in realtà non si differenzia molto… credo che In Italia, Campania, ed a Napoli in particolare, esprimersi è diventato difficile, è un continuo combattimento contro un’involuzione sociale, culturale e, quindi, artistica.

Hai mai pensato di andare via ?
si, spesso ci penso, ma proprio per questo modo errato in cui è considerata l'arte dalle nostre parti purtroppo…

Cosa ti aspetti per il futuro?
non mi aspetto nulla o meglio non ci penso, non voglio pensarci anche perché la crisi piega molto chiunque, e in arte in particolare, continuerò ad esprimermi e a raccontarmi come sto facendo… poi si vedrà.

Che cos’è per te la felicità?
emozionare con i miei lavori.

Che cos’è per te l’amore oggi?
l'amore è non aver il timore di dire ciò che si ha dentro, in qualsiasi modo possa essere condiviso.

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Mariarita Renatti


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