“Non esiste un genere musicale migliore degli altri, non esiste un genere più vero degli altri. Tutto si basa sul rispetto, tutto riguarda il rispetto, rispetto per la musica, rispetto per i dj, rispetto per la folla e rispetto altrui. Questa è musica, la musica non separa mai le persone!” Carl Cox
Introduci te stessa
Sono una promoter napoletana, rappresento la scena della musica elettronica a Napoli da molti anni. Ho avuto l’intuito di portare a Napoli dj che dopo qualche anno sono diventati strafamosi. La scena che rappresento negli anni ‘90 fino ai primi anni del secolo successivo si definiva Underground. Ora grazie (o a causa) al lavoro di tanti promoters di tutto il mondo quella scena si é commercializzata e nei club è normale ascoltare Techno, House, Tech-house, Deep, Minimale e tutti i derivati.
Quando hai iniziato ad ascoltare musica ?
Ho sempre adorato ascoltare musica. Ricordo che compravo i 45 giri e con un registratore fingevo di fare una trasmissione radiofonica a richieste… Richiedevo i dischi che avevo.
Cos’è Nice To Be e come è nato questo nome ?
Io credo nel potere dei nomi e Nice To be rinchiude il significato e la vision del mio progetto. Intendevo comunicare che dopo un’era di scene separate, era il 2011, erano saltate tutte le barriere la musica era tutta contaminata e bisognava essere ciò che si era. Ovviamente il discorso si estende a tutti gli aspetti della vita, invito i giovani ad essere se stessi senza paura.
Quando hai deciso di iniziare a lavorare con la musica?
Adoravo andare a ballare nei club dove c’era buona musica, poi mi hanno proposto di lavorare perché portavo sempre tanti amici, coinvolgevo tantissime persone quando la musica era di mio gradimento, mi piaceva troppo, per me non era un lavoro. Da lì al mio primo party, intorno al ‘94, passò pochissimo tempo.
Raccontami Il primo evento di Nice to be
È stato il 31.12.2010. Golden gate. Si chiamava Nice To be Circoloco.
Il Circoloco è uno dei party più belli del mondo e avevo scelto i loro artisti per il nostro battesimo. C’era un tema, il circo. In tanti parteciparono ai travestimenti. C’erano gli equilibristi e una ragazza faceva tessuto… Musica eccezionale: Zip e Squillace più i miei resident. Io non mi sento una semplice imprenditrice della notte, mi ritengo anche una talent scout, tanti dj battezzati, o passati per i miei party semi sconosciuti sono diventati famosissimissimi, potrei fare tanti nomi: Luciano e Ricardo in Italia erano conosciuti pochissimo quando li ho proposti la prima volta al Velvet. Sven era già più conosciuto, ma comunque di nicchia, lo stesso Marco Carola e Richie Hawtin. Se parliamo di oggi: Troxler, Tale Of us, Jamie Jones, Art Department, li ho proposti molto prima che diventassero super star.
Come si svolge l’organizzazione di un party?
I passaggi sono molti, la parte amministrativa la cura mio fratello che è mio socio e ha anni di esperienza e successi nel settore. Senza di lui sarebbe stato impossibile arrivare a certi livelli sia col mio progetto precedente Orbit che con Nice To Be. Le line up e le scelte artistiche le faccio io, mi lascia campo libero.
L’artista da cui ti senti più rappresentata
Ricardo Villalobos. È un musicologo. Il più eclettico, imprevedibile, meraviglioso dj che abbia mai sentito.

Cosa ti diverte di quello che fai ?
Tutto o quasi, i risultati. Cioè la sera del party quando la gente balla felice e mi ringrazia. E ancora di più riuscire a proporre artisti prima che diventino famosissimi . Vorrà proprio dire che un po’ me ne intendo…
Cosa invece non ti piace
Quando diventano famosi costano sempre uno zero in più…. Tosta.
Quale genere è di solito il più apprezzato?
Ora le scene si sono fuse, prima era una specie di faida tra scena techno e scena house. Ora il pubblico per esempio va’ su di giri sia per Jeff Mills, che é il padre della techno Detroit, sia se propongo uno dei padri della musica house come Kerri Chandler. Ora il club é per chi ha cultura musicale, chi fa ricerca. Il Nuovo clubber mi piace molto.
Un episodio piacevole e uno spiacevole
La prima volta che facemmo 6000 presenze alla Mostra d’Oltremare con Sven nel 2005, e la fine di Orbeat proprio quando eravamo al top nel 2011… Che poi segnò l’inizio di n2b (Nice To Be)… Quindi mi sono consolata bene.
Che consiglieresti a qualcuno che non ha mai ascoltato la musica dei tuoi party?
Di venire al mio party sabato al Duel e vivere la festa ascoltando con attenzione la musica… Diego Amura, i Give us the tool , poi le super guest tale of us reduci dal time warp e da decine di party tra i più belli del mondo… Imperdibile per chi ama il genere.

Che differenze ci sono tra i giovani di prima e quelli di adesso?
Questi sono i giovani a cui é stato rubato il futuro. Sono il risultato di esser cresciuti tra reality e soap, le generazioni del rock e quella successiva dei primi party house avevano degli ideali, ora gli ideali sono spariti. La mediocrità regna sovrana… iPhone, auto di lusso, abiti di marca, il viaggio a Ibiza e nessun libro, nessuna idea politica. Ma la colpa non è dei giovani, sarebbe facile dare la colpa a loro. Forse sono uscita fuori traccia, ma lo penso. Io essendo un punto di riferimento cerco di dare il buon esempio, di creare un ambiente dove le differenze piuttosto che spaventare rappresentino motivo di interesse e scambio, di separare il discorso della musica elettronica e dei party dalla droga… Bisogna dare il buon esempio.
Che città è Napoli?
Una città meravigliosa piena d’arte che dovrebbe vivere di turismo e intrattenimento e che è invece prigioniera di una politica antica e corrotta che fatica a svecchiarsi.
Cosa ti aspetti dal futuro ?
Mi aspetto di vivere del mio lavoro. Che i miei dj sfondino e un festival.
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