Ho intervistato Domenico Sepe. Scultore, pittore, artista.
Abbiamo fatto una lunga chiacchierata nel suo studio in compagnia di quadri e sculture, dove passa la maggior parte delle sue giornate a creare, a progettare, a studiare. Studio che, come intende sottolineare, è aperto a chiunque voglia fargli visita – perché l’arte non deve mai rinchiudersi in se stessa e anzi appartiene al popolo.
Domenico Sepe vive d’arte e insegna arte ai giovani e attraverso le sue opere, che acquisiscono mortalità o immortalità a seconda del materiale impiegato: può decidere di creare l’eterno e il temporaneo, il mortale e il duraturo. Questo dipende dall’idea, dal messaggio che un’ opera ha l’obbligo di portare con sé.
Le sue opere si basano sul quel passato che rivive nei giorni nostri, che reinterpretano il classico rendendolo contemporaneo.
Gli chiedo dell’arte, e di come è mutata nel tempo. Delle sue opere, e da cosa trae ispirazione.
Parliamo di Napoli, della sua storia, dei suoi problemi. Ma anche di infanzia e di emozioni legate all’atto creativo.
Infine della felicità, che si trova nelle piccole-grandi cose, che poi sono quelle che contano realmente.
…tra busti, disegni e un Vincenzo Gemito che ci tende generosamente la mano.
– Domenico, può il materiale affrontare l’eternità?
– Il materiale e il cuore. Perché quando il materiale finisce tutto sparisce.
INFO DOMENICO SEPE:
https://domenicosepe.it/bio.html
https://www.facebook.com/domenicosepeartist
scultore.domenicosepe@hotmail.it